Inizio

Non credo nei blog. Dubito che a qualcuno interessi seriamente quello che gli altri hanno da dire. Ma del resto non mi aspetto che qualcuno legga quello che sto scrivendo, quindi va bene.

Non mi ricordo esattamente il numero di blog, diari e quaderni vari che ho iniziato e poi abbandondato. E poiché é da un po´ che non comunico per iscritto, spero che non mi si siano arrugginite le articolazioni delle dita.

Non so perché ho deciso di aprire questo blog. Ma tanto, male che vada, smetteró di scriverci entro due settimane, quindi non ha senso pensare al perché.

Non sono sicura se presentarmi o meno. Poiché do per scontato che questo non articolo non verrá letto, mi sembra un po´ una perdita di tempo. Ma potrei comunque presentarmi a me stessa, in fondo capita di dimenticarci chi siamo.

Non mi chiamo Gabrielle, ovviamente. Ma ci si avvicina, poi mi piace la doppia “ll”, la morbidezza con la quale viene pronunciata.
Ho diciannove anni. (Scritti proprio cosí. Non 19 e basta. Perché ci sono anni e anni e la gente se li sente addosso in modi diversi.)
Sono una studentessa. Studio come governare un paese e come tenere insieme i pezzi del mondo.
Attualmente vivo in Germania, ma sono italiana. Peró non sono solo italiana. Lo sono di cittadinanza, comunque non di nascita.
Ho i capelli castano chiaro e gli occhi molto scuri. Porto gli occhiali quando leggo e quando sto al computer. Sono alta. Sono normale, nel bene e nel male.
Mi piace: iniziare le cose (e in teoria anche portarle a termine), la camomilla al limone, camminare per strada, l´azzurro, l´odore di legno bruciato, fissare le persone sulla metro, la cioccolata, l´odore dei panni appena stesi, certa musica, certi libri e certi film, le liste, i complimenti e stare per conto mio.
Non mi piace: gli odori forti, le frasi di cortesia, lavare i piatti, la gente che mi fissa sulla metro, aspettare, l´acqua gassata, il caffé da portare via e un sacco di persone.

Non credo ci sia altro da dire.

Non so bene come funziona il sito, ma impareró. Magari scriveró a me stessa per me stessa. Come diceva il mio professore d filosofia al liceo, a volte anche solo a dirle le cose migliorano. Non sono le esatte parole, lui era un intellettuale tutto latinismi e citazioni varie. Ma il senso é quello e il senso é semplice.

Le cose non sono né buone né cattive, sono come sono. Ma a spiegarle a volte migliorano.

Buonanotte.